Università Degli Studi di Siena Comunicati Stampa

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È infatti un antibatterico, utile cioè contro le infezioni batteriche, è un antimicotico, utile per curare le irritazioni della pelle dovute a punture di insetti o di altri animali, oltre ad essere antivirale (contro le infezioni da virus) e cicatrizzante. L’associazione amoxicillina/acido clavulanico (antibiotico) è addirittura al primo posto tra i primi 30 principi attivi a maggior consumo nella popolazione pediatrica per l’anno 2017. Quasi un terzo di questi primi 30 principi attivi a maggior consumo riguarda l’apparato respiratorio (11 principi attivi), e seguono i farmaci antimicrobici per uso sistemico (8 antibatterici e un antivirale). Per l’età pediatrica il rapporto raccoglie i dati provenienti da sei Regioni rappresentative delle diverse aree geografiche (Lombardia e Veneto per il Nord, Lazio e Toscana per il Centro e Campania e Puglia per il Sud) con una popolazione residente di circa 34,5 milioni di individui dei quali oltre 5,8 milioni con meno di 18 anni. Sono due i problemi nella realtà delle prescrizioni di antibiotici in età infantile: la scelta da parte del pediatra di prescrivere il farmaco anche per semplici raffreddori, dove cioè la situazione rientrerebbe comunque anche senza l’ausilio del medicinale, e quella di proporre farmaci di seconda o addirittura terza linea come prima scelta.

Proporre un antibiotico troppo “potente” per un’infezione non grave può portare a conseguenze non banali in termini di salute pubblica, specie se questa scelta è diffusa. In medicina, nel passato, per il suo colore giallo, simile a quello della bile, veniva usata principalmente per curare gli itterici. Anzi, nel 2014 noi dell’Istituto Mario Negri abbiamo addirittura dimostrato in una nostra ricerca indipendente finanziata da AIFA e pubblicata su Pediatrics , che il beclometasone non solo non funziona in famvir a buon mercato acquistare casi dispnea virale, ma non porta nemmeno benefici nella riduzione dei sintomi delle infezioni del tratto respiratorio.” Insomma, se l’infezione o il raffreddamento rientra dopo qualche ora o giorno non è merito del farmaco e se proprio vogliamo aiutare il bambino è sufficiente l’utilizzo della soluzione salina. “Non c’è da stupirsi dal momento che secondo quanto emergeva da una nostra revisione pubblicata già nel 2011 che aveva esaminato gli studi precedenti su questo argomento i bambini italiani erano risultati essere quelli che assumevano più antibiotici rispetto ad altri paesi come Canada, Stati Uniti, Olanda, Danimarca e Regno Unito” ci spiega Antonio Clavenna, Responsabile dell’Unità di Farmacoepidemiologia del Laboratorio per la Salute Materno Infantile dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano. Mettere nel carrello la metà delle spese elencate nella lista.

Il razionale dell’approvazione nella terapia delle infezioni da Herpes si fonda sull’osservazione che la biodisponibilità dell’Aciclovir dopo somministrazione orale è particolarmente bassa (10/20%) e per raggiungere i livelli plasmatici necessari all’inibizione del virus era necessario somministrare dosi elevate e ravvicinate. Nello studio ACTT, pubblicato sul New England Journal of Medicine, il tempo mediano che intercorreva dall’insorgenza dei sintomi alla somministrazione del remdesivir (o placebo) era pari a 9 giorni. Tale terapia dovrebbe essere iniziata entro 48 ore dall’inizio dell’ infezione e protratta per 5 giorni. No, in quanto lo stato di infezione può mantenersi a lungo senza alcun sintomo. 2. Ottimo per le infezione delle vie urinarie, cistiti e uretriti. I grandi utilizzatori sono i più piccoli, i bambini con meno di 3 anni di età: addirittura oltre la metà dei bimbi con meno di un anno di età ha assunto antimicrobici e oltre il 40% farmaci per l’apparato respiratorio, e non parliamo certo qui delle soluzioni saline. Il più prescritto è il beclometasone, assunto dall’11% dei bambini italiani, secondo il rapporto OSMED. I numeri contenuti all’interno dell’ultimo rapporto OSMED 2018 di AIFA parlano chiaro: i bambini italiani assumono molti farmaci, in molti casi non necessari o troppo potenti per il problema da trattare, in particolare antibiotici e medicinali per problemi respiratori, specie prima dei 3 anni.

“Dai dati OSMED notiamo che più del 40% delle prescrizioni in età pediatrica non riguardano antibiotici di prima linea, come l’amoxicillina (una penicillina semisintetica), ma di seconda o terza scelta, fra cui per acyclovir cream 5% ordine esempio alcune cefalosporine. Per l’amoxicillina, indicata per otiti, faringiti, polmoniti, si spende circa 4-5 euro a confezione, mentre per alcune cefalosporine almeno il doppio” spiega ancora Clavenna. Gli studi di fase 3 sia per molnupiravir che per Paxlovid hanno reclutato individui non vaccinati ad alto rischio di ricovero per COVID-19. Gli agenti patogeni del 60% delle malattie infettive umane, ad esempio malaria e Covid, sono zoonotici, cioè sono passati dagli animali algli esseri umani facendo uno o più salti di specie. La varicella è una delle malattie infettive più contagiose, soprattutto nei primi stadi dell’eruzione. In alcune eccezioni - e parliamo di neonati fino a 30 giorni - la varicella potrebbe avere indicazioni a un trattamento specifico. I primi dati sono incoraggianti: dallo studio clinico, in cui sono stati arruolati pazienti positivi al tampone, emerge che dopo un ciclo di terapia di cinque giorni con 2 somministrazioni giornaliere, nessuno dei pazienti trattati con molnupiravir ha mostrato evidenza del virus, rispetto al 24% di quelli trattati con placebo.

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